A Books Life

Il giro del mondo in 80 giorni

di framusa

Titolo: Il giro del mondo in 80 giorni

Autore: Jules Verne

Pagine: 250

La vita procede tranquilla e secondo una schema ben preciso per il gentleman Phileas Fogg, uno dei membri più singolari e più notato del Club della Riforma di Londra: sveglia, colazione, Club tra letture dei vari giornali e infinite partite di whist, rientro in nottata a casa e ripresa della routine. Finchè una sera non viene stipulata una scommessa: effettuare il giro del mondo in soli 80 giorni.

Inizia così l'intrepido viaggio del gentiluomo inglese e del suo servo Passpartou contro il tempo e gli imprevisti per vincere ventimila sterline.

Per me è stata una rilettura dopo tanti tanti anni e devo dire che mi ricordavo ben poco, quindi è stato piacevolissimo rileggerlo!

Sono dell'idea che Verne sia una garanzia, nei prossimi mesi in cui continuerò la lettura di suoi scritti vi saprò dire di più...ma credo di non sbagliarmi.

Ma entriamo più nel dettaglio del mio commento, il libro e la storia sono stati super approvati e mi sono piaciuti molto. I due protagonisti, che poi diventano tre e poi quattro sono caratterizzati bene, abbiamo anche il focus su quello che pensano e provano (forse i sentimenti amorosi di Auda e Fogg non traspaiono molto anche probabilmente anche dovuti al personaggio. Auda è comunque pervasa subito dalla gratitudine che poi evolve, mentre Fogg è Fogg...non fa capire nulla di sè. Proprio 0!) Passpartou è a mio avviso molto bello come personaggio, servo devoto e pasticcione, mentre l'ispettore Fix un caso a sè...questo suo seguirli per tutto il viaggio rende la storia più incalzante. Verne alterna in maniera molto gradevole cronache di viaggio con orari, luoghi e città visitate a descrizioni di eventi che cambiano la storia di questo viaggio, rende molto bene un giro del mondo e le diverse culture toccate.

La traversata in treno degli Stati uniti mi ha fatto morire, penso che la scena del treno che attraversa il ponte a tutta velocità, in stile ci levita sopra è la mia preferita, il buonsenso del francese spazzato via dalla praticità e immediatezza degli americani mi ha fatto sorridere parecchio!

Ho invece una grossa lamentela nei confronti di case editrici, case cinematografiche, cartelloni, pubblicità e qualsiasi mezzo a nostra disposizione che alimenta la convinzione che ci sia una mongolfiera in questo viaggio! Da quando sono arrivati in America la cronologia del mio stato d'animo è stata: sisì, ora la prende a NY, no beh, forse va a bordeaux e da lì vola, ah no...allora sicuro da Liverpool!

E invece no...non esiste una mongolfiera...e allora perchè mi fate le copertine con una mongolfiera?!

A books life dalla mia libreria è tutto, alla prossima recensione