A Books Life

Tess dei D'Uberville

di framusa

Titolo: Tess dei D'Uberville

Autore: Thomas Hardy

Pagine: 512

Tess Durbeyfield è una ragazza di campagna, semplice e ingenua che vive la sua tranquilla vita nel paesino di Marlott, almeno fino al momento di svolta. Quello in cui a suo padre viene svelata l’origine del suo cognome, deriva dall’antica casata dei D’Uberville: vecchi nobili caduti in rovina.

Penso che sia non solo la rivelazione di questi primi mesi, ma davvero il libro rivelazione dell’anno o della vita. Un libro di una forza e di una bellezza inaudita. Un libro che ho amato alla follia, che mi ha preso ed emozionato nel profondo. Ho pianto come una fontana per un sacco di tempo dopo la fine. Ero in uno stato di devasto che mi è capitato pochissime volte nella vita. E questi sono i libri migliori, quelli che ti porterai nel cuore per il resto dei tempi.

Ho talmente tanto da dire e commentare che non saprei nemmeno cosa dire, sono piena di questa storia, sono state 500 pagine di emozione pura.

Se non avete letto il libro, beh...finite qui la vostra lettura. Dopo potrebbero esserci grossi spoiler specialmente se non sapete la trama e le vicende.

Ma cerchiamo di essere più concrete e parlare di cosa ho amato (tutto) e odiato (la fine). Allora, Tess penso sia uno dei personaggi femminili più belli in assoluto, ha una forza combattiva e un orgoglio da fare invidia a tutti. Accetta, anche in modo troppo passivo a volte, quello che le succede, ma non smette mai di voler esserci, voler vivere, non essere un peso, voler amare e lasciarsi trasportare da ciò che prova. Le capitano parecchie disgrazie ma rimane umile a combattere per sé, anche quando nessuno lo fa. Al contrario vediamo delle figure maschili molto discutibili. Alec e Angel che sono sì molto diversi tra loro, sono comunque accomunati dal pensiero maschilista dell’epoca. Perché purtroppo questo libro è pervaso dal maschilismo, perché finchè una ragazza stuprata è considerata colpevole di non essere vergine al matrimonio, mentre si può assolvere un ragazzo che ha scelto di passare dei giorni a fare orge con prostitute non arrivando comunque vergine al matrimonio, di altro non si può parlare se non appunto di maschilismo e visione retrograda della donna. Però è anche vero che è un romanzo di fine otttocento e non possiamo farci molto. La bellezza del libro super di gran lunga il periodo storico. Anche perché tutto ruota intorno a questo fatto, scandaloso per l’epoca e soprattutto per Angel. Perché se quel maledetto ragazzo si fosse reso conto abbastanza subito, invece che alla fine, che poteva perdonare Tess non avremmo avuto questa fine tragica.

E questo è uno dei più grandi rimpianti che ho della trama, io sono donna da lieto fine, questi eventi tragici mi svuotano ogni volta. Si stava prospettando un lieto fine, la batosta le ultime 15 pagine non me l’aspettavo….dopo 450 pagine finalmente lui torna e si rende conto di essere stato un idiota. Era il compimento perfetto, il ricongiungimento dopo tanto tormento.

E invece no.

Alec era sempre lì in agguato. La sua arroganza è una cosa micidiale, lo si odia e ammira allo stesso tempo ed è il personaggio che mi ha fatto impazzire più di tutto perché è lunatico come pochi. Io credevo davvero che si fosse convertito, ero felice e speravo potesse essere il mezzo di ricongiungimento tra i due innamorati, e invece Hardy aveva altri piani, aveva in mente di rende il tutto struggente, di far sì che lui rinnegasse tutto e tormentasse la povera protagonista.

Se l’avessi scritto io Alec sarebbe sparito da un pezzo e avremmo avuto l’happy ending! Ma non l’ho scritto io ed è per questo che ha avuto così tanto successo e ancora adesso ne parlano e lo leggono in molti.

Penso però che a questo punto è meglio non dilungarmi troppo, se volete parlarne sapete come contattarmi!

A books life dalla mia libreria è tutto, alla prossima recensione